In fondo alla piazza, verso destra, è un insieme assai pittoresco, formato, accanto alle alberature del Pincio, dalle cupole, dal campanile cuspidato e dalla facciata della chiesa di *S. Maria del Popolo (Pianta B 1). Questa sorse da una Cappelletta costruita da Pasquale II (1099), a spese del Popolo Romano (cioè del Comune; donde il nome), sulle tombe dei Domizi, per cacciarne, secondo la leggenda, lo spirito di Nerone, ma probabilmente in ringraziamento per la conquista di Gerusalemme, avvenuta nel luglio di quell’anno a conclusione della Ia Crociata; ingrandita sotto Gregorio IX (1227—41), fu ricostruita, si ritiene, da Baccio Pomelli e da And. Bregno per ordine di Sisto IV (1472-77), ma si fa anche il nome di Meo del Caprino; il Bramante ne prolungò l’abside.
La facciata. fra i migliori esempi del primo Rinascimento in Roma, ha un ordine inferiore di eleganti paraste su alta zoccolatura, che la dividono in 3 campate: in quella mediana, il portale maggiore è sormontato da timpano e ornato da una Madonna di scuola del Bregno; nelle laterali, i portali minori, pure a timpano, sono sormontati da alte finestre centinate; l’ordine superiore è costituito da un’unica campata con occhio circolare, coronata da timpano e raccordata lateralmente a cornici ricurve, aggiunte dal Bernini.
INTERNO (pianta. qui contro) a croce latina, diviso in 3 navate da ampie arcate su fasci di semicolonne e pilastri di pietra e con cappelle laterali: nel corso del restauro barocco. fatto per ordine di Alessandro VII dal Bernini (1655-60), furono collocate alla sommità degli archi, coppie di grandi figure di Sante in stucco. Nel pavimento. numerose lastre sepolcrali. di cui parecchie medioevali e del Rinascimento. Le cappelle abbondano di monumenti e opere d‘arte; alcune hanno la balaustrata rinascimentale ornata da leggiadra decorazione.
NAVATA D.: 1a CAPPELLA (Della Rovere: pianta, A). con elegante balaustrata recante gli stemmi dei Della Rovere, affrescata con Fatti della vita di S. Girolamo dal Pinturicchio con l’aiuto di Tiberio d’Assisi (1485—89): sull’altare, * Adorazione del Bambino. affresco del Pinturicchio: a d. tomba del card. Giovanni de Castro (1506). attribuita a Franc. Sangallo: a sin. Tomba del card. Cristoforo (m. l477) e di Dom. Della Rovere (m. 1501), nipoti di Sisto IV, di And. Bregno (la Madonna è di Mino da Fiesole). – *2a CAPPELLA (Cybo B), sontuosa ma severa opera di C. Fontana (1682-87). a croce greca. ricca di marmi e ornata da 16 colonne di diaspro di Sicilia. accoppiate agli spigoli della crociera. e sormontata da cupola: ai lati. Due sepolcri gemelli. del card. Lorenzo Cybo, nipote di Innocenzo VIII, fondatore della cappella (a sin.). e del card. Alderano (m. 1700), rinnovatore di questa (a d.) con i busti scolpiti da Francesco Cavallini, del quale sono anche gli Angeli di bronzo dorato che sostengono la mensa dell’altare; su questo, Immacolata Concezione e Ss: Giovanni Ev, Gregorio, Giovanni Crisostomo e Agostino, di C. Maratta; ai lati, Martirio di S. Caterina e Martirio di S. Lorenzo, di Daniele Serter. – 3a CAPPELLA (C), affrescata con Scene della vita di Maria, di scuola del Pinturicchio (Tiberio d’Assisi e Antonio da Viterbo); pavimento a mattonelle di ceramica di Deruta (xv sec.); a d., tomba di Giov. Della Rovere, della scuola di Andr. Bregno (1483); a sin. *tomba del vescovo Girolamo Foscari (m. 1463), con la figura giacente del defunto in bronzo, opera del Vecchietta. — 4a CAPPELLA (D), del 1489: sull’altare, trittico di marmo con S. Caterina tra i Ss. Vincenzo e Antonio da Padova, di scuola del Bregno; a d., tomba di Marcantonio Albertoni, di Jacopo d’Andrea fiorentino (xv sec.); a sin., tomba dell’ultracentenario card. Giorgio Costa, portoghese, fondatore della cappella (in. 1508); nelle lunette, Padri della Chiesa, della scuola del Pinturicchio (1489).