TRANSETTT D. (E): all’altare, su disegno del Bernini, Visitazione, di G.M. Morandi, con cornice sostenuta da 2 Angeli, di Erc. Ferrata, a sn., e di Giov. Ant. Mari, a d.; in alto, lato sin., ricchissima cantoria berniniana. — Per un corridoio (F), lungo il quale sono i resti di un altare (trittico marmoreo con figure di Santi contro nicchie conchigliate), attribuito a Luigi Capponi (1497), e il mon. del vescovo Bernardino Elvino (m. 1548), di Gugl. De la Porta, si giunge alla SAGRESTIA (G): *altare marmoreo di And. Bregno, firmato, (con una antica Madonna di scuola senese del ’300), fatto fare (1473) per l’altare maggiore da Rodrigo Borgia, poi Alessandro VI; ai_ lati, mon. dei vescovi Guglielmo Rocca (m. 1482) e Giov. Ortega Gomiel, arcivescovo di Burgos (m. 1514), pure della scuola del Bregno e, in un locale attiguo, un piccolo lavabo coi busti di S. Agata e di S. Monica, del xv sec. (del Vecchietta?). – Nella-2a CAPPELLA a d. della maggiore (H) furono sepolti Giovanni duca di Candia, figlio di Alessandro VI (fatto assassinare probabilmente dal fratello Cesare Borgia nel 1497), e la celebre Vannozza Caetani, sua madre.
CAPPELLA MAGGIORE (I), all’altare, la Madonna del Popolo, tavola attribuita da pia tradizione a S. Luca, notevole opera bizantineggiante del principio del XIII secolo. Dietro all’altare, alle pareti laterali, i *monumenti del card. Girolamo Basso Della Rovere (1507) a d., e a sin., quello del card. Ascanio Sforza (m. 1505), fratello di Lodovico il Moro duca di Milano, grande elettore di Alessandro VI e nemico acerrimo di Giulio II, che. perdonando, gli fece erigere il bellissimo sepolcro. A forma di arco trionfale, di elegante e amatissima architettura, i due monumenti sono l’opera massima e il capolavoro di And. Sansovino (firmati) e ben rappresentano la transizione fra l’arte quattrocentesca e quella del sec. XV. In entrambe i monumenti si noti l’atteggiamento del defunto. che non è raffigurato più disteso supino. come nei monumenti del periodo precedente, ma dormiente con la testa sollevata sul braccio. Assai belle le figure allegoriche nelle nicchie laterali e sopra la trabeazione. L’architettura dell’abside, con volta cassettonata a botte, è del Bramante.
Nella volta del presbiterio, bellissimi affreschi del Pinturicchio (Incoronazione di Maria, gli Evangelisti, le Sibille e i Padri della Chiesa). Molto belle anche le due *vetrate, uniche di quel tempo in Roma. dipinte a fuoco da Guglielmo de Marcillat con Fatti della Madonna e di Gesù. La cupola, senza lanternino, forse la prima eretta in Roma, è affrescata da Raff. Vanni.
TRANSETTO SIN. (M): nella 1a cappella a sin. della maggiore (L), all’altare, Assunzione, di Annibale Carracu; ai lati, due capolavori del Caravaggio (1601—02): a sin., * Conversione di S. Paolo; a d. * Crocifissione di S. Pietro.
Nella cappella adiacente, all’altare, S. Caterina di Alessandria, statua di Giulio Mazzoni (firmata) ed eleganti stucchi dello stesso (sec. XVI). Sulla sin. dell’abside (M), mon. del card. Bernardino Lonati (principio XVI sec.). All’altare, 2 Angeli che reggono la cornice della pala, di Ant. Raggi, a sin., e di G.A. Mari. a destra.
NAVATA sin.: nella 4a cappella. Crocifisso ligneo del sec. XV. Nella 3a cappella (Mellini: N): a d., in basso figura giacente del card. Pietro Mellini (m. 1483), resa realisticamente da ignoto quattrocentesco: a sin., *mon. del card. Garcia Mellini, con la mezza figura del defunto, fra le più alte opere di Al. Algardi (dopo il 1629); dello stesso sono i busti di Urbano e Mario Mellini. – *Cappella Chigi (2a; O), a pianta centrale, fatta erigere, su disegno di Raffaello, da Agostino Chigi. detto il Magnifico, famoso banchiere senese e mecenate delle arti. Sono di Raffaello i cartoni dei mosaici della cupola (1516), raffiguranti: Dio padre creatore del firmamento e. intorno, i simboli del Sole e dei sette Pianeti, ciascuno guidato, secondo il concetto dantesco. da un angelo del suo ordine motore. Tra le finestre, La creazione e Il peccato originale, affreschi di Franc. Salviati. del quale sono anche i medaglioni con le Stagioni. Sull‘altare, *Nascita della Vergine, di Sebastiano del Piombo; nel paliotto, Gesù e la Samaritana, bassorilievo di bronzo del Lorenzetto. Ai pilastri, entro nicchie, i Profeti della Resurrezione: a sin. dell‘altare, *Giona che esce dalla balena, bel gruppo marmoreo del Lorenzetto (1520), su disegno di Raffaello; a d. Abacuc trasportato per i capelli dall’angelo a Babilonia; per dar da mangiare a Daniele nella fossa dei leoni del Bernini: nelle nicchie dei pilastri o posti. *Daniele col leone, pure del Bernini ed Elia, del Lorenzetto. Ai lati. tombe di Agostino Chigi (m. 1512) e di suo fratello Sigismondo (m. 1526), in forma di piramide. Nel pavimento (aggiunta forse berniniana), mosaico con la figura della morte e il motto “mors ad coelos” (iter).
la CAPPELLA (battesimale: P), due cibori per l‘acqua lustrale e l’olio santo, con figure di Santi. di Andrea Bregno (c. 1473). A sin. tomba del card. Antoniotto Pallavicini (1507). di seguace del Bregno. A d., tomba del card. Francesco Castiglioni (m. 1568). A sin. Della porta laterale, macabro monumento fatto a se stesso da G.B. Gisleni (m. 1672; “neque hic vivus, neque illic mortuus“; nei medaglioni. il simbolo del bruco che rivive farfalla).