Sommario
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Alcuni elementi di meccanica del Sistema Solare
Le tre leggi di Keplero (1571-1630):
Le orbite dei pianeti sono delle ellissi delle quali il Sole occupa uno dei fuochi.
I pianeti durante la loro orbita attorno al Sole descrivono aree uguali in tempi uguali. Ciò vuol dire che un pianeta si muoverà attorno al Sole tanto più lentamente quanto più esso è lontano dal Sole.
Il rapporto tra i quadrati del periodo di rivoluzione dei pianeti attorno al Sole ed il cubo della distanza tra essi ed il Sole è costante. Conoscendo quindi il periodo di rivoluzione di un pianeta attorno al Sole è possibile calcolare la distanza dello stesso dal centro del Sistema Solare.
Il metodo di Titus-Bode sulle distanze dei pianeti dal Sole:
Partendo dalla sequenza: 0, 3, 6, 12, 24, 48, 96, 192, 384, 768 ed aggiungendo 4 ad ogni numero si ottengono:
4, 7, 10, 16, 28, 52, 100, 196, 388, 772; valori proporzionali alle distanze dei pianeti dal Sole.
Quindi in pos. 4 troviamo Mercurio; in pos. 7 Venere; in pos. 10 Terra; in pos. 16 Marte; in pos. 28 non ci sono pianeti; in pos. 52 Giove; in pos. 100 Saturno; in pos. 196 Urano (scoperto nel 1781) e così via.
Nella zona della pos. 28 tra Marte e Giove fu scoperto nel 1801 un pianetino o asteroide che fu chiamato Cerere; in seguito sono stati scoperti molti altri pianetini nella stessa zona ed oggi se ne conoscono varie centinaia di migliaia. Per questo motivo la zona della pos. 28 è detta fascia degli asteroidi.
Fanno eccezione Nettuno e Plutone
che si trovano in zone diverse da quelle previste dalla legge di Titus-Bode.
Il primo si trova nella pos. 297 e Plutone ha un orbita molto ellittica che lo
porta in certi periodi ad essere più vicino al Sole rispetto a Nettuno, però
la sua distanza media corrisponde circa alla pos. 396 dove doveva, secondo la
sequenza numerica, trovarsi Nettuno.
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I Pianeti
Descrizione
E' circa 19 volte più piccolo della Terra;
causa della assenza di atmosfera, la temperatura di questo pianeta varia di
oltre 600°C tra le zone illuminate dal Sole e quelle in ombra.
In pratica su Mercurio non ci sono stagioni poiché l'asse di rotazione ha una
inclinazione di soli 2 gradi rispetto al piano dell'orbita.
Grazie alle immagini fornite dalla sonde spaziali sono state ottenute immagini
dettagliate della superficie Mercurio, butterata da Crateri e quindi molto
simile a quella della Luna.
La luminosità di Mercurio, visto dalla Terra, corrisponde ad una magnitudine
apparente variabile da 0 a -1.
E' difficile osservare Mercurio dalla terra perché è molto piccolo e molto vicino al sole. In certi periodi dell'anno può essere visto appena dopo il tramonto o prima dell'alba. Per il resto del tempo è oscurato dalla luminosità del sole.
Dati fisici
Diametro: 4880 km
Massa: 0,06 rispetto alla terra
Densità: 5,4 g / cm cubo
Temperatura superficiale: da 426°C fino a -217°C
Dati orbitali
Distanza media dal Sole: 58 Milioni di Km (0,39 quella della Terra)
Periodo di rivoluzione: 88 giorni
Eccentricità dell'orbita: 0,2 (solo Plutone ha un'orbita più eccentrica di
quella di Mercurio)
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 7 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Elementi interessanti da
osservare
Anche con un buon telescopio è difficile osservare dettagli della superficie di
questo pianeta. Inoltre esso si trova quasi sempre molto vicino al Sole ed è
assai pericoloso cercarlo senza particolari cautele con uno strumento ottico: nel caso venga inquadrato
il Sole ed ingrandito si può perdere immediatamente la vista
o nel migliore dei casi danneggiare
lo strumento ottico.
Mercurio presenta il fenomeno delle fasi, quindi forti variazioni di luminosità
e cambiamenti di aspetto in modo analogo alla Luna anche se con periodi più
lunghi.
Mercurio come Venere può essere visibile a bassi ingrandimenti sia all'alba che
al tramonto: all'alba se segue il Sole ed al tramonto se invece lo segue.
Mercurio come Venere ed il Sole
sono gli unici oggetti celesti che possono essere osservati anche di giorno.
Quando Mercurio passa davanti al Sole può essere osservato o ripreso con le stesse tecniche
dello stesso
Sole.
L'osservazione e le eventuali immagini riprese sono interessanti soprattutto
quando il pianeta entra oppure esce dal disco Solare.
Metodi per l'osservazione
Per la osservazione di Mercurio, se è presente il Sole, occorre molta cautela
come detto prima, comunque è sempre meglio tentare di inquadrarlo quando si
trova alla massima distanza angolare dal Sole.
Mercurio può essere osservato all'alba o al Tramonto utilizzando un
PLANETARIO
VIRTUALE poiché la sua immagine
è piuttosto piccola; se il Sole
non è visibile, la strumentazione può essere ridotta ad un semplice
teleobbiettivo ed apparirà comunque come un piccolo dischetto luminoso, mentre
con un telescopio ed a maggiori ingrandimenti si può tentare di ottenere il
dettaglio della fase. Per ottenere questo livello di dettaglio l'attrezzatura
deve essere di buona qualità e l'esposizione deve essere calcolata con
precisione. Un metodo per tentare di riprendere Mercurio con tempi corretti
potrebbe essere quello di effettuare varie esposizioni con tempi diversi.
Collegamenti
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Venere, l'oggetto più brillante in cielo dopo il Sole e la Luna, spesso visibile per molte ore appena dopo il tramonto o prima dell'alba (da qui il nome Lucifero o Vespero.). Visitato da navicelle spaziali sia degli USA che dell'Unione Sovietica la sua superficie è stata mappata dai radar. Se osservato con un piccolo telescopio, Venere rivela fasi come la luna. Con telescopi più potenti, si possono osservare i dettagli nel fitto strato di nubi che ricoprono l'intero pianeta.
Venere ha un periodo di
rotazione di 234 giorni ma ha un movimento opposto (retrogrado) rispetto a
quello della Terra. Possiede una atmosfera molto densa, composta prevalentemente
di anidride carbonica e così opaca che dalla Terra non è possibile vedere
dettagli della sua superficie che è stata scandagliata da vari satelliti
artificiali utilizzando dei Radar.
La densa atmosfera di Venere produce un forte effetto serra e la temperatura al
suolo arriva quasi a 500 °C, mentre a 100Km di altezza scende a -90 °C.
Dati fisici
Distanza media dal sole: 0,72 UA = 108.000.000 km
Diametro: 12.100 km
Massa: 0,95 rispetto alla terra
Densità: 5,2 g / cm cubo
Temperatura superficie: 482°C
Dati orbitali
Periodo di Rivoluzione: 226 giorni
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 3,39 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Eccentricità dell'orbita: 0,01
Elementi interessanti da
osservare
La fasi. Non sono visibili otticamente particolari della superficie per via
della densa atmosferica.
Metodi per l'osservazione
Con un telescopio di buona qualità a circa 100 ingrandimenti e con filtri
selettivi possono essere visibili dettagli dell'atmosfera.
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Terzo pianeta del sistema solare
Dati fisici
Distanza media dal sole: 1 UA = 150.000.000 km
Diametro: 12.756,3 km
Massa: 6,0 x 10 elevato a 27 g
Densità: 5,9736e24 kg
Temp. di superficie: tra -51 e 40°C
Gli strati della Terra (profondità in km):
0- 40 Crosta
40- 400 Mantello superiore
400- 650 Regione di transizione
650-2700 Mantello inferiore
2700-2890 Strato D''
2890-5150 Nucleo esterno
5150-6378 Nucleo interno
Composizione chimica:
34,6% Ferro
29,5% Ossigeno
15,2% Silicio
12,7% Magnesio
2,4% Nichel
1,9% Zolfo
0,05% Titanio
Dati orbitali
Orbita: 149.600.000 km (1,00 UA) dal Sole
Eccentricità dell'orbita: 0,02
Elementi interessanti da
osservare
Le Aurore Boreali: sono prodotte dai momenti di intensa attività solare. Sono
visibili di solito a latitudini elevate, ma talvolta anche perfino anche da
Roma. Si manifestano come una luminosità del Cielo notturno.
L'alba ed il tramonto offrono immagini dai meravigliosi colori ...
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Marte appare rossastro in cielo, persino ad occhio nudo. Ciò è dovuto alla grande quantitàdi ruggine (ossido di ferro)
sulla sua superficie. Durante la primavera marziana la superficie
del pianeta cambia colore a causa dei venti stagionali che
spostano la ruggine rossastra. Marte ha due piccoli satelliti:
Fobos è il più grande e orbita intorno a Marte in solo 7 ore 1/2.
Deimos, il pianeta minore, impiega 30 ore per la rivoluzione.
Dati fisici
Distanza media dal sole: 1,52 UA = 228.000.000 Km
Diametro: 6.800 Km
Massa: 0,53 rispetto alla terra
Densità: 3,9 g / cm cubo
Temp. di superficie: da +22°C fino a -168°C
Dati orbitali
Rivoluzione: 686 giorni
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 1,85 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Eccentricità dell'orbita: 0,09
Elementi interessanti da
osservare
I particolari di Marte non sono facilmente osservabili anche al telescopio per
il basso contrasto della sua superficie e per le continue tempeste di polvere.
Comunque con un buon telescopio
si possono distinguere le calotte
polari e le principali formazioni geologiche.
Metodi per l'osservazione
Sono preferibili oltre 100 ingrandimenti e se possibile filtri colorati per
aumentare il contrasto dei particolari.
Lo strumento per l'osservazione o per le riprese deve avere una buona definizione e correzione cromatica.
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Anche
se il Sole e i pianeti sono i principali, non sono però gli unici corpi del
Sistema Solare.
Ci sono migliaia di
asteroidi
e diverse decine di
comete,
molti dei quali non ancora conosciuti. Essi sono i residui dei planetesimi che
si sono formati alle origini del nostro Sistema Solare, e sono oggetti rocciosi
di dimensioni diverse e forma irregolare, in orbita attorno al Sole.
Molti degli asteroidi orbitano tra Marte e Giove, mentre alcuni sono più
esterni. Ci sono anche asteroidi la cui orbita è in certi tratti più interna
di quella terrestre.
La distinzione tra comete ed asteroidi è controversa.
La differenza principale tra essi è il fatto che le comete hanno orbite più ellittiche e sono composte anche da materiali volatili, oltre che da rocce come gli asteroidi. Tuttavia ci sono oggetti che condividono le caratteristiche di entrambi gli oggetti. Sembra che anche alcuni satelliti di Urano e Nettuno abbiano caratteristiche più simili a quelle degli asteroidi che a quelle degli altri satelliti, e forse sono asteroidi "catturati" gravitazionalmente dai pianeti.
Dati fisici
L'asteroide più grande del Sistema Solare interno è Cerere, con un diametro di
900-1000 km.
Altri grandi asteroidi sono Pallade e Vesta, entrambi con diametri sui 500 km. Gli asteroidi Quaoar e Chirone del Sistema Solare esterno (al di fuori della fascia di asteroidi) sono più grandi di Cerere
Elementi interessanti da
osservare
L'osservazione degli Asteroidi è possibile solo con attrezzature professionali,
per cui si consiglia di contattare una Associazione di Astrofili per partecipare
alle eventuali serate osservative.
Collegamenti
http://it.wikipedia.org/wiki/Asteroide
http://www.pd.astro.it/othersites/sc/starchild/solar_system_level1/asteroids.html
http://www.gaspra.org/Didattica/gli_asteroidi.htm
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GIOVE il quinto pianeta del sistema solare ed è il più vicino al Sole dei
pianeti gassosi.
Giove è il pianeta più grande del sistema solare, la
sua struttura è più simile a quella di una stella che
a quella di un pianeta.
E'
chiaramente visibile anche ad occhi nudo poiché la sua luminosità nel cielo
notturno è inferiore solo a quella di Venere.
Con un piccolo telescopio sono visibili le bande luminose,
le strutture di nubi cangianti, quattro lune principali (ognuna più grande del satellite terrestre) e la macchia rossa..
Oltre ai quattro satelliti scoperti da Galileo: Io, Europa, Ganimede e Calisto, Giove possiede altre 60 lune che per la maggior parte hanno forma irregolare ed assimilabili quindi ad asteroidi.
Dati fisici
Distanza media dal sole: 5,20 UA = 778.000.000 km
Diametro: 143.800 km
Massa: 317,89 rispetto alla terra
Densità: 1,3 g per cm cubo
Temp. di superficie: -128° C
Periodo di rotazione = 9h 50m 28s
Dati orbitali
Rivoluzione: 4332,71 giorni (11.86 anni)
Eccentricità dell'orbita: 0,05
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 1,31 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Elementi interessanti da
osservare
Le bande parallele ed i satelliti galileiani sono visibili anche con piccoli
telescopi a partire da circa 60X. E' interessante l'osservazione
prolungata per verificare il movimento dei satelliti o la relativamente rapida
variazione dei particolari dovuta alla veloce rotazione del pianeta.
Metodi per l'osservazione
Con un grande binocolo a 40x sono chiaramente distinguibili i satelliti
galileiani.Per visualizzare ulteriori dettagli come la grande macchia rossa sono
necessari strumenti di buona qualità.
Collegamenti
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Saturno è il pianeta più affascinante da osservare anche con un piccolo telescopio.
Alla prima visione sembra quasi un oggetto artefatto per via degli anelli che
circondano il corpo gassoso.
La struttura degli anelli è molto sottile e consiste prevalentemente da
materiale ghiacciato con alta grado di riflessione della luce solare.
Saturno è il secondo pianeta per dimensioni ed è abbastanza semplice da
individuare per la sua magnitudine mediamente vicina a zero. Appare quindi come
una stella di prima grandezza di colore bianco giallastro.
Saturno possiede 8 satelliti principali ed altri 25 minori. Alcuni satelliti
minori si trovano all'interno degli anelli, mentre altri satelliti più piccoli
sono scoperti con le nuove esplorazioni spaziali.
Dati fisici
Distanza media dal sole: 9,59 UA = 1.429.400.000 km
Diametro: 119.300 Km
Massa: 95.2 rispetto alla terra
Densità: 0,6873 g per cm cubo
Temp. media di superficie: 143 °K
Periodo di rotazione =
10 h 39 min 25 s
Dati orbitali
Rivoluzione: 10.757,7 giorni (29,45 anni)
Eccentricità dell'orbita: 0,06
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 2,49 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Elementi interessanti da
osservare
Saturno è comunque un oggetto interessante da osservare per la caratteristica
unica degli anelli.
Metodi per l'osservazione
Occorrono almeno 60 ingrandimenti per poter osservare chiaramente gli anelli.
Per lo studio di altri particolari come l'ombra degli anelli sul pianeti e la
loro struttura oppure particolari della superficie del pianeta è necessario uno
strumento di buona qualità con ingrandimenti medio-alti.
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Pur ancora visibile ad occhio
nudo Urano è stato scoperto identificato come pianeta solo nel 1781. Appare
come una debole stella ed è identificabile come pianeta solo con una serie di
osservazioni eseguite in tempi diversi per poter verificare il suo spostamento
rispetto alle stelle.
E' il settimo pianeta per distanza dal Sole ed ha la caratteristica singolare di
ruotare sul piano dell'orbita. Urano sembra quindi rotolare sulla sua orbita
mostrando alla Terra sempre lo stesso polo.
Dati fisici
Distanza media dal sole: 2,87 109 Km
Diametro: 51118 Km
Massa: 8,686x1025 Kg
Densità: 1,29 g/cm3
Temp. media di superficie: 58° K
Periodo di rotazione =
17h 14m (retrogrado)
Dati orbitali
Rivoluzione: 84 anni
Eccentricità dell'orbita: 0,05
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 0,77 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Elementi interessanti da
osservare
Con un telescopio appare come un dischetto di dimensione 3,6".
Metodi per l'osservazione
E' necessario uno strumento di grande diametro e forti ingrandimenti per tentare
di risolvere qualche particolare.
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E' l'ultimo pianeta gassoso e
forse anche l'ultimo vero pianeta del Sistema Solare e fu osservato la prima
volta nel 1846.
Non è visibile ad occhio nudo ed appare come un semplice dischetto anche con
telescopi ad alto ingrandimento.
Dati fisici
Distanza media dal sole: 4,5 109 Km
Diametro: 49572 Km
Massa = 1.024×1029 g (17.135 volte la Terra)
Densità media = 1.64 g/cm3
Temp. media di superficie: -173 °C
Periodo di rotazione =
16h 6m
Dati orbitali
Rivoluzione: 164,79 anni
Eccentricità dell'orbita: 0,01
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 1,77 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Elementi interessanti da
osservare
E' osservabile soltanto un semplice dischetto utilizzando forti ingrandimenti
con strumenti di buona qualità.
Metodi per l'osservazione
L'osservazione di particolari di questo pianeta richiede attrezzature e
competenze professionali.
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Plutone è un vero pianeta? Recenti articoli giornalistici hanno parlato della scoperta di un decimo pianeta, ma la comunità astronomica internazionale tende sempre di più a definire questo corpo celeste sempre di più come un semplice asteroide per alcune elementi che differenziano Plutone dagli altri pianeti.
Nel 2006 Plutone è stato definito ufficialmente dall'Unione
Astronomica Internazionale un Pianeta nano al pari di Vesta e
Cerere
...
La sua orbita è fortemente ellittica (0,25) ed inclinata (17,15 gradi): per
alcuni periodi l'orbita di Plutone è più interna di quella di Nettuno. Inoltre
Plutone è un pianeta roccioso e questa caratteristica, assieme a quelle
orbitali fanno supporre che questo corpo celeste non sia formato come gli altri
pianeti del Sistema Solare, ma potrebbe essere un grosso asteroide della fascia
di Kuiper. Plutone infine è più piccolo di vari satelliti del sistema solare
tra i quali anche la Luna.
E' stato scoperto nel 1930 ed il suo satellite Caronte nel 1978. Le piccole
dimensioni del diametro , pari ad appena 0,13" d'arco, e la debole
luminosità (14a
Dati fisici
Distanza media dal sole: 39.53 U.A.
Diametro: 2320 Km
Massa = 1.290×1025 g (0.003 volte la Terra)
Densità media = 1.83 g/cm3
Temp. media di superficie: -230 °C
Periodo di rotazione =
6g 9h 17m
Dati orbitali
Rivoluzione: 248a 197g
Eccentricità dell'orbita: 0,2482
Inclinazione dell'asse di rivoluzione: 17,15 gradi (rispetto al piano medio di rivoluzione
della Terra)
Elementi interessanti da
osservare
Visibile solo un debole punto luminoso con strumenti di grande diametro.
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Ci allontaniamo
progressivamente dal centro del Sistema Solare.
Ad una distanza compresa tra 30 e 50 U.A. (da 30 a 50 volte la distanza della
Terra dal Sole), viene definita una zona di forma toroidale detta fascia
di Kuiper.
In questa zona sono stati osservati fino ad oggi oltre 800 asteroidi tra i quali anche Plutone che è il più grande, Sedna, Quaoar e Ceres.
Da questa zona provengono anche le comete a breve periodo come Chirone. Il
numero complessivo di questi corpi dovrebbe essere di circa 10 miliardi.
La definizione di cometa oppure di asteroide potrebbe dipendere dalla distanza di questi corpi dal Sole. Pur avendo composizione simile (ghiaccio e materiale organico) la coda della cometa si può formare solo a piccola distanza dal Sole, essendo formata dalla sublimazione superficiale del corpo celeste.
Formazione della coda
Alcune comete provenienti da questa zona sono la Cometa di Halley con periodo variabile da un minimo di 76 fino ad oltre 79 anni.
Il limite esterno della
Fascia di Kuiper delimita l'inizio della Nube di Oort che però ha
caratteristiche diverse avendo una forma molto più irregolare.
La Nube di Oort segna l'ultima zona dell'influenza gravitazionale del Sole, si
estende sino a circa 1,5 anni luce e contiene le comete di lungo periodo come la
Hale-Bopp che tornerà a farci visita tra circa 3000 anni.
Immagini di nuclei cometari
(foto NASA-NSSDC)
L'osservazione di una cometa è quanto di più incantevole possa offrire la visione del cielo notturno. L'immagine della sua coda rimarrà nella nostra memoria per sempre.
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Satelliti Artificiali e Stazioni e Sonde Spaziali
Satelliti artificiali
Esistono tre tipi di
satelliti artificiali che ruotano attorno alla Terra: satelliti geostazionari e
satelliti con orbita inferiore.
Appartengono alla famiglia dei satelliti geostazionari i satalliti per
telecomunicazioni e per le osservazioni metereologiche. Questo tipo di orbita
consente di vedere il satellite dalla Terra sempre nello stesso punto con
evidenti vantaggi per la ricezione dei segnali da loro trasmessi. Questi
satelliti sono posizionati ad una quota di 36.000 kilometri.
I satelliti con orbita inferiore sono impiegati per varie applicazioni tra le
quali il sistema di navigazione GPS e l'analisi dell'atmosfera terrestre. La
distanza minore di questi satelliti permette di ricevere il loro segnale anche
se trasmesso con segnali più deboli. La caratteristica orbitale di questi
satelliti è tale che la questi oggetti sono destinati a precipitare verso il
nostro pianeta con tempi proporzionali alla loro distanza dalla Terra.
Alcuni satelliti artificiali sono visibili ad occhi nudo: quelli con orbita bassa transitano velocemente attraversando l'orizzonte. Altri con particolari molto riflettenti possono essere osservati e fotografati come un lampo di luce più o meno allungato.
Stazioni Spaziali
Il 23 Marzo 2001 la Stazione
MIR precipita verso la terra dopo 15 anni di servizio: oltre 100 astronauti sono
stati ospitati sulla stazione. Sulla MIR, sulla quale sono stati effettuati
migliaia di esperimenti in microgravità su animali e vegetali, senza contare
quelli eseguiti sui vari materiali e sulla crescita dei cristalli.
La MIR è stata anche vittima di numerosi incidenti, tra cui incendi ed urti con
"proiettili spaziali".
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Strumenti per la osservazione
L'osservazione degli oggetti celesti è spesso limitata ad uno
breve sguardo distratto verso l'alto, oppure considerata argomento solo per
esperti astronomi.
Invece è sufficiente imparare ad
orientarsi
tra stelle e pianeti per poter dare un nome a quelli che prima sembravano
semplici punti luminosi.
Una volta apprese le semplici tecniche per l'orientamento, se la nostra passione
o curiosità ci spinge a voler osservare i dettagli dei corpi celesti, allora è
tempo di pensare ai primi strumenti.
Il binocolo è senz'altro lo strumento più facilmente
trasportabile ed utilizzabile. Le caratteristiche di un binocolo adatto per
l'uso astronomico sono quelle di avere un diametro delle lenti frontali di
almeno 40mm ed una buona qualità ottica.
Con un binocolo da 7 a 10 ingrandimenti è possibile distinguere alcuni oggetti
deboli del cielo come Galassie, Nebulose, Comete ed Ammassi Stellari. Con il
binocolo è possibile osservare molte più stelle di quelle visibili ad occhio
nudo: l'unico accorgimento è quello di recarsi dove cielo è abbastanza scuro e
privo di inquinamento luminoso.
Con un binocolo a bassi ingrandimenti dovrebbe essere possibile vedere le fasi
di Venere, Giove come un piccolo dischetto ed i quattro satelliti galileiani,
mentre per distinguere gli anelli di Saturno sono necessari almeno 20-30
ingrandimenti. La Luna inizia a mostrare la sua struttura di mari e crateri.
Una categoria a parte sono i grandi binocoli da campo che devono
essere usati su un treppiede: con questa categoria di strumenti l'osservazione
la visone degli oggetti deboli è la più emozionante.
Questo è lo strumento preferito da chi preferisce le osservazioni visuali e non
è interessato ne ai pianeti ne alle riprese fotografiche.
Il telescopio è lo strumento che ci permette di ingrandire
sensibilmente le immagini che provengono dal cielo. Richiede però un minimo di
tecnica per l'uso ed ho conosciuto molte persone che pur possedendo un
telescopio non sono mai riuscite ad usarlo correttamente.
Questa considerazione non deve scoraggiarci dall'acquisto, ma verificare le
nostre capacità tecniche nel leggere il manuale di istruzioni, oppure farci
aiutare da un amico competente, oppure iscriversi ad un
corso
adatto.
I telescopi possono essere divisi in due categorie: telescopi rifrattori, ovvero con schema ottico a lenti e telescopi con specchi o a schema misto.
I telescopi rifrattori sono i più costosi a parità di
diametro, ma danno i migliori risultati proprio sulla osservazione dei pianeti.
Attualmente iniziano ad essere disponibili sul mercato telescopi rifrattori di
alta qualità a prezzi finalmente accessibili e questo fattore ne aumenterà
sicuramente la diffusione.
Il diametro delle lenti dovrebbe essere almeno di 70mm e se la qualità dello
strumento è buona le soddisfazioni saranno senz'altro molte.
Gli altri schemi ottici possono essere suddivisi in due
categorie: i Newton e Dobson e telescopi con schemi misti.
I telescopi Newton e Dobson sono differenti per la montatura che li sostiene ma
non per lo schema ottico molto semplice che consiste in uno specchio primario
parabolico ed uno specchio secondario più piccolo che raccoglie la luce verso
l'oculare.
I Newton sono fissati su una montatura di tipo equatoriale che consente di
seguire il movimento apparente degli oggetti del cielo, mentre i Dobson,
generalmente di grande diametro hanno una montatura ridotta all'osso che riduce
i costi dell'intero sistema.
Questi telescopi sono particolarmente adatti all'osservazione degli oggetti
deboli e se di buona qualità validi anche per l'osservazione planetaria. Questo
tipo di strumenti sono i più economici a parità di diametro.
Esistono oggi molti schemi ottici misti specchi-lenti che offrono prestazioni in genere a metà strada tra i rifrattori ed i telescopi con soli specchi. Questo tipo di strumenti rappresentano la maggiore offerta dei rivenditori specializzati. Hanno diametri di apertura da 90mm fino a 600mm (utilizzabili per osservatori o postazioni fisse).
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Riprendere i Pianeti
La tentazione di conservare le immagini dei pianeti è
forte, ma per avere risultati confortanti già alle prime riprese è necessario
avere una buona padronanza della strumentazione.
Fotografie
E' possibile utilizzare una fotocamera reflex di tipo meccanico, dopo aver
rimosso l'obbiettivo e con un adattatore che consenta di fissarla direttamente
al portaoculari del telescopio. Questa tecnica è detta del fuoco diretto.
In alternativa le fotocamere
digitali consentono di avere buoni risultati anche quando non è possibile
togliere l'obbiettivo. In questo caso la fototcamera deve essere fissata
all'oculare montato con un adattatore costruito appositamente. Questo
metodo è detto "in proiezione dell'oculare" e consente di ottenere
maggiori ingrandimenti rispetto al precedente, anche se la qualità può essere
compromessa dal grande numero di lenti che il percorso ottico deve attraversare.
Le nuove reflex digitali consentono di ottenere dei magnifici risultati con il
fuoco diretto, soprattutto se consentono lunghi tempi di esposizione.
Filmati
La grande diffusione delle webcam consente con una minima spesa ed un
semplice adattatore di ottenere filmati di buona qualità con un semplice
adattatore.
La serie Vesta della Philips non più prodotta ed ora la Toucam consentono di
rimuovere la lente frontale, in genere piuttosto piccola ed riprendere ottimi
filmati dei pianeti e delle macchie solari.
Per i filmati di oggetti deboli sono necessarie telecamere ad alta sensibilità per la sorveglianza notturna oppure le più costose telecamere specializzate per l'astronomia con prestazioni più spinte.
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Molto argomenti che riguardano direttamente o indirettamente l'osservazione notturna sono contenuti in altre pagine:
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Sono aperte le iscrizioni per il Corso di Orientamento ed Osservazione Notturna
Per iniziare occorrono almeno 10 iscrizioni
Puoi comunque partecipare alle uscite programmate o anche a quelle non programmate telefonando o inviando una mail.
Prenotati prima: vai alla prima pagina per contattarmi
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Perché le scritte di questa pagina sono prevalentemente in rosso ?
Il rosso è il colore che disturba meno la visione notturna. Quando abbiamo bisogno di leggere o vedere qualcosa durante una osservazione notturna dovremmo usare una luce di colore rosso. Esistono in commercio delle torce a luce rossa, studiate per le osservazioni notturne. Se non le troviamo, possiamo usare una torcia elettrica comune e schermare la sua luce con una pellicola trasparente rossa. Questa pellicola può essere ricavata da un foglio autoadesivo, oppure dalla carta che avvolge le caramelle Rossana.
Cosa portare con noi durante una osservazione notturna ?
Abbigliamento
Le osservazioni si svolgono di solito di sera, in luoghi aperti e spesso anche in quota. La temperatura scende in media di circa 7 gradi per ogni mille metri di quota. Dovremo aver cura di coprirci adeguatamente: in inverno sono d'obbligo scarpe felpate o doposci, capello e guanti.
Attrezzature
Se vogliamo utilizzare una torcia, questa deve essere schermata con un colore rosso.
Se abbiamo un binocolo portiamolo con noi: sarà impressionante osservare quante cose del cielo possiamo vedere in più anche con questo semplice strumento.
Una sedia o uno sgabello sono utili sia per non rimanere sempre in piedi, ma soprattutto per osservare più comodamente gli oggetti alti sull'orizzonte.
Se poi abbiamo voglia di lasciare una traccia della nostra osservazione, portiamo con noi un taccuino ed una matita. Potremo scrivere appunti o disegnare quello che abbiamo visto e fare della uscita osservativa una serata indimenticabile.
Quali sono le doti più importanti per un appassionato delle osservazioni ?
Prima di tutto occorre essere calmi e pazienti ed allo stesso tempo attenti a non perdere l'attimo fuggente. Le migliori occasioni si presentano talvolta inaspettatamente tra una nuvola e l'altra quando magari avevamo già quasi rinunciato a poter vedere qualcosa !
Succede spesso che dopo le prime osservazioni siamo presi dall'entusiasmo e vorremmo subito poter vedere direttamente le immagini che le riviste o la TV ci propone. Queste immagini sono ottenute con telescopi ed attrezzature professionali o addirittura da telescopi spaziali e quindi non direttamente accessibili.
Allo stesso tempo anche con un semplice binocolo potranno aprirsi per noi nuovi orizzonti nell'osservare oggetti che sono a milioni di anni luce di distanza da noi.
Cosa può servire per orientarci nel Cielo ?
Oltre ad un buon binocolo, un libro sulle Costellazioni ed i Pianeti, un Astrolabio o una mappa stellare ed una bussola.
In alternativa possiamo farci guidare da un amico con maggiore esperienza. Le prime uscite serviranno a darci qualche elemento di orientamento nel Cielo divertendoci. In seguito quando avremo minori difficoltà con un minimo di confidenza con il cielo stellato sarà meglio fare da soli.
Quando saremo in grado di orientarci da soli potremo guardare il Cielo, osservare e riconoscere gli oggetti che ci interesano quando vogliamo.**********************************
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